Il Millennium Bug: è stata una bufala?
Era giustificato il clima di grande attesa intorno al Baco del Millennio? C'è chi parla di allarme ingiustificato, ma in realtà il passaggio di secolo non è stato totalmente indolore. e Bill Gates in persona ha ricordato che gli effetti del bug si potrebbero far sentire ancora e più nei prossimi mesi che non nella fatidica notte.

Pierre Blanc


 

 

 

Il 2000 è cominciato, e il Millennium Bug non si è visto, tranne in qualche caso. I media snocciolano le cifre di quanto è stato speso dai paesi avanzati per far fronte all'emergenza, e i paragoni si sprecano: l'America ha speso più per Y2K che per il Vietnam, la British Telecom ha speso otto volte tanto quello che hanno impiegato le quattro compagnie telefoniche sud coreane che hanno lo stesso sistema, e non è successo niente.

Ma a ben vedere il passaggio non è stato completamente indolore: piccoli inconvenienti ci sono stati in tutto il mondo, e Bill Gates in persona ha ricordato che gli effetti del bug si potrebbero far sentire ancora e più nei prossimi mesi che non nella fatidica notte.

Intanto però vediamo che cosa è davvero successo: in effetti niente di grave, ma anche grazie agli sforzi fatti.

 Gli USA avevano perso per qualche ora il controllo di un sistema di satelliti spia, che è stato immediatamente isolato dal resto del sistema di difesa americano, per evitare di dare false informazioni ai computer del Pentagono che avrebbero potuto scatenare conseguenze devastanti. Dopo poco tempo però la situazione è tornata sotto pieno controllo.

Invece in diversi paesi ci sono stati inconvenienti alle centrali nucleari (16 casi). Negli USA, in Giappone, in Gran Bretagna e in Spagna alcuni impianti hanno rilevato problemi dovuti al computer. L'ente europeo per l'energia atomica Foratom li ha comunque definiti "anomalie insignificanti", sottolineando che sono stati subito corretti grazie all'alto livello di preparazione negli impianti.

Questi gli effetti più importanti. Poi c'è stata una miriade di problemi più o meno rilevanti, alcuni divertenti come quello del sito internet di Al Gore, candidato alla presidenza USA, che salutava i visitatori addirittura dal futuro (!) e precisamente dal lontano anno 19100.

Per quanto riguarda l'Italia invece niente di grave. Perfino l'autorevole "Washington Post" ci ha fatto i complimenti e si è scusato dopo aver profetizzato chissà quali sventure dovute al nostro ritardo nella preparazione all'Y2K.

Rischio sovradimensionato dunque? Sembrerà paradossale, ma forse è ancora presto per dirlo. È vero che per ora quasi dovunque è andato tutto a meraviglia, ma non si possono ancora escludere del tutto circoscritte escursioni del baco nei prossimi mesi. Da più parti arriva l'invito a non abbassare la guardia.

E poi tutti i soldi investiti nel settore le loro ricadute positive le hanno avute. Si guardi per esempio alla pubblica amministrazione: con l'occasione dell'Y2K sono state sostituite migliaia di macchine, ormai obsolete: oggi molti uffici pubblici, oltre a essere "Y2K compliant", sono anche più efficienti.

Per un po' dunque i bachi non ci disturberanno. Almeno fino al 2039, quando è previsto l'arrivo dello "UNIX Bug". Questo baco, sempre relativo alla data, è presente in molti sistemi UNIX, alla base dei server internet: ma gli esperti sono ragionevolmente convinti che, per quella data tutte le macchine che gestiscono internet saranno state sostituite.



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